BENESSERE
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Le interviste di LimpidaMente Rosa
Romano Toscani, psicoanalista e scrittrice, ha compiuto gli studi umanistici
laureandosi alla “Sapienza” in Lettere e Filosofia, in seguito in Psicologia
presso Il Pontificio Ateneo Salesiano. Ha approfondito i suoi interessi
culturali dedicandosi alla Psicoanalisi e alla Letteratura. Svolge attualmente
la sua professione di psicoterapeuta psicoanalitico in ambito privato,
dopo una lunga esperienza di lavoro presso il Servizio Sanitario Nazionale.
Socio Fondatore della Società Italiana di Psicoterapia, è membro di
vari organismi internazionali riguardanti i suoi interessi professionali.
È docente in numerosi Corsi di formazione e relatore in congressi nazionali
ed internazionali. Ha collaborato nel Comitato Direttivo della rivista
“Psicoterapia Psicoanalitica”. Tra le sue numerose pubblicazioni LimpidaMente
ha recensito i saggi "Come
vivere con lui ed essere felici", "Sigmund
Freud. L'origine dell'angoscia", "Un
umorista scapigliato tra Freud e Pirandello" e il romanzo
"La
ragazza del Charlie's Cafè".
Risposta: «Certamente c’è una grande osmosi tra il mio lavoro professionale e il mio lavoro di scrittrice di romanzi, c’è da dire che io mi sono laureata in lettere prima di laurearmi in psicologia. Diceva Freud che gli scrittori rappresentano i precursori della psicoanalisi, coloro che hanno la capacità di sentire il cuore delle persone. Questo vale sicuramente per gli psicanalisti, perché sennò non potrebbero fare questo lavoro. Comunque lo psicanalista forse ha qualcosa in più, dal momento che studia l’animo umano da un punto di vista scientifico e teorico». Quali sono i suoi libri ai quali è più legata o che le hanno dato maggiori soddisfazioni? «Forse il libro al quale sono più legata è "La villetta: una casa racconta", che ho pubblicato con Gangemi, perché rappresenta un po’ la mia anima, la mia origine, un affresco della mia vita scritto in maniera leggera. Non certamente e completamente una autobiografia, ma in generale io sono legata a tutti i miei romanzi perché rappresentano parte della mia vita e del mio pensiero». Quali sono gli argomenti maggiormente trattati nei suoi saggi? «Nei miei saggi è trattato soprattutto il tema dei conflitti profondi che sconvolgono le persone, cercando di cogliere le varie sfaccettature di questi conflitti soprattutto per fornire una psicoanalisi a misura del paziente e adatta a in nostri tempi. Inoltre mi interessa molto la formazione e per questo ho scritto un libro sulla supervisione psicoanalitica. Il saggio "Sigmund Freud e l’origine dell’angoscia" è molto importante perché ripercorre tutta la teorizzazione di Freud su questo argomento e su questo sentimento profondo che rappresenta il nucleo della patologia». Ha concepito e strutturato i suoi saggi come strumenti per "addetti ai lavori" o in modo da renderli adatti anche per semplici lettori? «Sono molto contenta di questo interrogativo, perché io cerco di scrivere sempre in maniera molto molto piana, Del resto, scrivere cose complesse in modo semplice è forse la cosa più difficile ed è per questo che cerco di dare concetti proprio agli addetti ai lavori che possono essere utili per la loro formazione». Per quanto riguarda invece i romanzi, da cosa è stata ispirata e quali sono le principali tematiche trattate? «Ho cercato di scrivere romanzi diversi tra loro che potessero cogliere aspetti della vita. Nel primo romanzo parlo dell’importanza della casa, delle radici. Negli altri romanzi, quelli su Balzac, mi ha interessato molto mettere in luce un amore insolito, ma anche gli aspetti storici in cui ha vissuto lo scrittore e gli aspetti psicologici dei personaggi. Inoltre, il libro intitolato "Omar" parla del conflitto palestinese con Israele ed è un sogno di pace molto adatto in questo momento così difficile, mentre "Lettera ad una donna di pace" parla di una donna sequestrata. "La ragazza del Charlie’s Cafè", invece, mette in luce che la diversità è una grande ricchezza, ma per arrivare a poter vivere un rapporto di coppia bisogna essere diventati uno, ossia una persona per quanto possibile intera dopo aver superato i propri conflitti». Dalla lettura del romanzo "La ragazza del Charlie's Cafè", nell'ambito di una trama intrigante e avvincente, traspare un'introspezione psicologica dei personaggi: è voluta o è un normale riflesso delle sue esperienze professionali? «È vero, c’è stata una grande introspezione sui personaggi. Il libro può essere letto come un thriller. Di questo libro è stato fatto un trailer che è andato in finale a "Cortina metraggio"; molti dicono che potrebbe essere un film, un produttore ne ha fatto una sceneggiatura e un americano ne ha fatta un’altra, ma per il momento mancano i produttori». Ci felicitiamo con lei per la sua intensa attività e le chiediamo se può anticiparci la tipologia e i contenuti delle sue prossime pubblicazioni. «In questo momento sto scrivendo un libro che riguarda l’adolescenza. È la storia di quattro adolescenti che hanno avuto diverse difficoltà, molto vicine a quelle che oggi hanno i ragazzi, ma che sono riusciti finalmente a superarle». |