ISTITUZIONI
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Le interviste di LimpidaMente
Risposta: «Credo che il pubblico abbia capito che non siamo schierati, che cerchiamo di essere il meno faziosi possibile, e che percepisca anche una forte passione civile». Come è nato questo programma? Qual è la finalità principale del suo lavoro? «E' nato dall'idea di fare gruppo con alcuni freelance che credevano molto nel senso di questo mestiere e non erano ossessionati dai soldi. L'obiettivo era la denuncia su temi che nessuno si sarebbe immaginato di toccare - parlo della fine anni '90 -, quali l'elettromagnetismo, i materiali dentari, la biopirateria, il transgenico, la beneficenza ecc.». Come sceglie un argomento piuttosto che un altro? «In base all'interesse e al coinvolgimento che può avere sulla maggior parte delle persone, tenendo conto della bontà delle fonti e della possibilità di poterlo rappresentare televisivamente». Qual è il tema che l'ha appassionata di più? «Quello relativo al gruppo Cremonini ("Il re della bistecca", servizio trasmesso il 13 novembre 2005, n.d.r.)». E quello che l'ha messa più in difficoltà? «L'inchiesta sulla SIAE ("Il sottofondo della SIAE", servizio trasmesso il 4 ottobre 2001, n.d.r.), perché si tratta di un'azionista RAI». Si sono verificati casi o tentativi di censura del programma, anche politica? «No. Mai una volta in nove anni». C'è stato un momento "difficile" in cui ha pensato "mollo tutto"? Se sì, può dire quale? «Capita ogni tanto, ma non è legato ad un particolare episodio... direi più alla stanchezza fisica e psicologica causata da 14 cause, dalla gestione - spesso complicata - dei rapporti umani e da un senso di solitudine». Cosa possono fare, secondo lei, i cittadini per migliorare la qualità delle istituzioni? «Smetterla di pensare solamente a se stessi e avere maggiore considerazione per la "cosa pubblica". E quando è il momento di protestare, non farsi prendere dalla pigrizia, ma se è il caso metterci anche la faccia». Cosa devono fare le istituzioni per migliorare la qualità della vita dei cittadini? «Licenziare i farabutti, di chiunque si tratti, dal direttore generale al semplice impiegato». E' soddisfatta, in generale, dell'informazione e degli approfondimenti giornalistici della televisione di casa nostra? Cosa dovrebbe/potrebbe cambiare? «Poco soddisfatta. Quel che dovrebbe cambiare è la testa dei giornalisti». Come ha deciso di intraprendere questa professione? «Per caso». Che doti deve avere chi desidera fare il video-reporter? Quali consigli si sente di dare agli interessati? «Un video-reporter deve essere curioso, determinato, e avere grande senso di responsabilità verso il genere umano. Deve poi imparare a mettere se stesso in secondo piano: non protagonista, ma al servizio di un ideale». Approfondisci:
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